“Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita”; così diceva Confucio. Ho la fortuna di fare un lavoro che amo, con cura, dedizione e passione. Anche quando devo tradurre le guide di viaggio.
Ed ecco qui il secondo di una serie di articoli dedicati a un tema a me molto caro: conciliare il lavoro con le proprie passioni.
La passione per i viaggi e la traduzione
Una delle mie passioni più grandi è sicuramente viaggiare. Sin da bambina, sono sempre stata una persona molto curiosa e desiderosa di conoscere il mondo e le sue tante culture diverse. E credo proprio che la mia parola sia “Wanderlust”.
Alle medie volevo anche diventare un’interprete così da viaggiare per lavoro (no, non sono diventata interprete, ma ogni tanto la voglia riaffiora… e non solo per viaggiare).
Ed è proprio questa curiosità che mi ha portata a studiare lingue e traduzione, e a diventare una traduttrice. Come ho scritto in un precedente articolo di questo blog, per me la traduzione è un vero e proprio viaggio.
Ma come sono arrivata alle guide di viaggio?
Da quasi un paio d’anni ormai collaboro con una casa editrice per la quale traduco guide di viaggio. Non solo mi dà l’opportunità di viaggiare anche stando seduta alla scrivania, ma mi permette di scoprire posti nuovi, che ovviamente poi voglio visitare, o magari tornarci. Mi sembra logico.
Ma quando studiavo traduzione all’università, non avrei mai immaginato di arrivare a tradurre questa tipologia di testo.
Mi sono laureata in “Traduzione Letteraria” e, mentre studiavo svariate teorie della traduzione e mi allenavo con esercitazioni tratte da romanzi, libri per bambini, poesie e chi più ne ha più ne metta, mi sono imbattuta in un famoso scrittore americano, che scriveva anche libri di viaggio.
Fu amore a prima vista, complice anche diverse guide di viaggio usate personalmente. Amore che si è consolidato in un corso di formazione post laurea dedicato alla traduzione di letteratura di viaggi.
Far tesoro di ogni esperienza
Ma si sa, a volte la vita è davvero strana e sorprendente. Ebbene sì, non ho sempre fatto solo la traduttrice!
Per ben 14 anni ho lavorato anche nel settore del turismo, esperienza che mi ha arricchita molto e che mi è tornata molto utile quando ho iniziato a tradurre le guide di viaggio.
Da traduttrice, e nella vita in generale, faccio sempre tesoro di ogni esperienza e conoscenza. Il nostro bagaglio si costruisce piano piano, col tempo.
Com’è andata a finire
Lo scorso anno ho preso una decisione davvero molto importante per me e per il mio lavoro. Dopo tanti anni, ho deciso di seguire un sogno e di dedicarmi soltanto alla libera professione.
Sono una persona istintiva, ascolto molto la pancia e il cuore. Ma so anche essere un po’ razionale quando proprio serve, soprattutto davanti a scelte importanti.
E quando questa casa editrice mi ha contattata per collaborare con loro e tradurre guide di viaggio, ho ascoltato il cuore e la pancia, e non ci ho pensato due volte: volevo davvero provare a tradurre questa tipologia di testo.
Ogni guida che ho tradotto è stata un viaggio meraviglioso, e non vedo l’ora di scoprire dove andrò prossimamente!